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GLI EREDI di Wulf Dorn | Recensione

giovedì 11 maggio 2017

Gli eredi, Wulf Dorn
Editore: Corbaccio
Pagine: 300
Prezzo: € 17,60

Trama
Robert Winter è uno psicologo. Interpellato per una consulenza da un detective che segue un'indagine, si trova di fronte al suo caso più difficile. La paziente è una donna traumatizzata, unica sopravvissuta a un evento misterioso avvenuto in un paesino di montagna. Ma si tratta veramente di una testimone o la verità è molto diversa? Perché nel bagagliaio della sua macchina la polizia ha fatto una scoperta terribile. La donna sembra impazzita, la storia che racconta sembra uscita dai peggiori incubi di uno psicopatico. Tocca a Robert scoprire la verità. Una verità difficile da immaginare...

«Un bambino che perde la speranza diventa pericolosissimo. Ci sono molte situazioni difficili nell’infanzia, ma un bambino non deve mai perdere la speranza.»

La mia opinione
Ero molto curiosa di leggere questo nuovo romanzo di Dorn perché mi piace il modo in cui scrive e i suoi thriller psicologici mi danno i brividi. La storia si dimostra da subito misteriosa e agghiacciante, non riuscivo a staccarmi dalle pagine. Purtroppo questa tensione è andata scemando, infatti esclusi l'inizio e la fine ho trovato la storia un po' piatta, in cui non succede praticamente nulla. Ci sono dei salti temporali che ripercorrono i fatti accaduti negli ultimi 5 giorni partendo dalla storia di Laura, la paziente, ma ci sono anche voci diverse, storie che non sembrano essere collegate perché narrate in diverse parti del mondo. Si crea quindi una storia un po' surreale in cui non si capisce cosa sia realmente successo, se la paziente sia affidabile o meno. L'autore è bravo a creare un'atmosfera inquietante senza ricorrere alla violenza se non in qualche punto, non esagera mai con armi e sangue, punta tutto sulla complessità della psiche umana. La chiave di questo romanzo sta proprio nell'ispirarsi alla nostra realtà, a eventi realmente accaduti, a notizie che sentiamo tutti i giorni. Questa storia non è altro che l'apice, una possibile conseguenza a tutto il male che l'uomo sta facendo in questo mondo. Ho apprezzato che l'autore facesse riferimento a problemi reali e attuali però nel complesso il libro non è riuscito a colpirmi particolarmente.

«Eravamo tantissimi» disse sottovoce. «Troppi. E abbiamo lanciato i sassi nel lago per tanto tempo. E alla fine ne è bastato uno soltanto per provocare un’inondazione. Capisce quello che voglio dire?»
Voi lo avete letto? Cosa ne pensate?

Doni 💭🌸

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