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PLAYER ONE Ernest Cline | Recensione

martedì 1 settembre 2015


Titolo: Player one
Autore: Ernest Cline
Anno: 2011
Editore: ISBN
Pagine: 632
Prezzo: 5,543€ (ebook)

Trama
Wade è un ragazzo di 18 anni che trascorre gran parte del suo tempo su OASIS, un mondo virtuale in cui giocare, fare amicizie, lavorare e fare tutte quelle cose che ormai sono impossibili da fare nel mondo reale, oppresso da fame e povertà. OASIS è stata una vera e propria benedizione per tutti, un modo per fuggire dalla penosa realtà accessibile a tutti. Ma un giorno il creatore di questa nuova realtà muore senza lasciare eredi. Il suo patrimonio e il destino di OASIS saranno di chi riuscirà a recuperare 3 chiavi completando il gioco messo a punto dal creatore. In questo frenetica caccia all'uovo, partecipa anche una organizzazione spietata che vuole impossessarsi di OASIS solo per i propri interessi. L'unica speranza sono Wade e i suoi amici cacciatori.

"Ho creato OASIS perché non ho mai sentito di avere un posto, nel mondo reale. Lì, non sapevo come creare un legame con le persone"


La mia opinione
WOW! Questo libro è un vero must per gli appassionati di videogiochi stile arcade o degli anni 80. Sebbene la storia si svolga nel futuro (2045), la caccia all'eredità è completamente incentrata sulle passioni del creatore di OASIS (Halliday), che ha vissuto l'adolescenza negli anni 80. Nonostante la realtà virtuale e le incredibili tecnologie avanzate (come i sensori che permettono di percepire gli odori del gioco), gli indovinelli e i giochi sono vecchio stampo, incentrati su "Wargames", "Star Wars", Atari 2600 e così via. Ogni cosa nel gioco è collegata a un particolare preciso della vita del creatore e questo mi ha fatto impazzire perché amo i giochi cervellotici, i continui riferimenti e rimandi. Anche se non sono vissuta in quegli anni, molte cose le conoscevo e la mia passione per i videogiochi ha aiutato molto, mi ha permesso di apprezzare quasi a pieno la bellezza e l'intelligenza di questo romanzo. Spesso mi andavo a cercare le console o i giochi specifici citati nel libro per capire meglio le dinamiche del gioco, riappassionandomi al mondo arcade e ai giochi retro, mi sembrava quasi di partecipare anche io! Wade inoltre, è un ragazzo sfortunato, povero, con nulla in mano se non la sua passione per i videogiochi e un'unico scopo nella vita: vincere il gioco di Halliday. Non avendo altro, dedica anima e corpo a questa missione e ho ammirato moltissimo la sua tenacia, la sua passione, la sua ricerca così meticolosa e maniacale. E' essenzialmente quello che faccio io quando qualcosa mi appassiona. Mi sono subito affezionata a questo ragazzo perché è una persona qualunque con una grande forza di volontà che non si lascia abbattere ne corrompere. Anche nei momenti più bui ha trovato la forza di reagire e di riprendere in mano la propria vita, cosa non facile per una persona abituata a vivere "online". Altro personaggio a cui mi sono legata molto è Art3mis, una ragazza intelligente, sarcastica e con una marcia in più. Le sue conversazioni con Wade sono i miei passi preferiti del libro, trasudano ironia e dolcezza in egual misura. Una cosa che mi ha piacevolmente colpita dei protagonisti è il loro essere consapevoli di ciò che li circonda, non sono indifferenti ai problemi di fame e povertà del mondo. Vivendo continuamente in un mondo pressoché perfetto in cui poter fuggire dai problemi ed essere chiunque, potrebbero far finta di niente e invece hanno dei sani principi, sanno esattamente cosa sia giusto o sbagliato, vogliono proteggere la loro identità e non farsi fagocitare dal sistema. Sono attivi in questa ricerca e non semplici pedine, sono loro a decidere per se stessi e a provvedere a se stessi. Di fatto gli adulti sono quasi inesistenti, i pochi citati sono egoisti e totalmente disinteressati al futuro del mondo. Nonostante le sue 632 pagine scorre che è una meraviglia e arrivi alla fine pensando "ne voglio di più!". Sarei stata curiosa di saperne di più sulla fine, sulle conseguenze del gioco ecc.. Inoltre si accennano tanti temi interessanti che mi sarebbe piaciuto approfondire, come l'istruzione e la questione della privacy. Ma la caccia all'uovo di per se è stata molto emozionante e mi fa chiudere un occhio su questa "mancanza". Ho adorato questa avventura virtuale molto originale e mai noiosa.

"Ho avuto paura per tutta la vita. Fino al momento in cui ho saputo che stava finendo. E' stato allora che ho capito che, per quanto terrificante e dolorosa possa essere, la realtà è l'unico posto in cui si può trovare la vera felicità. Perché la realtà è reale. Mi capisci?"
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